L’ingegneria idraulica Enerpac svolge un ruolo di primo piano quando si tratta di sollevare un vecchio mulino |
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l sollevamento di due metri di un mulino del 1699, completo di tutti i suoi accessori, rappresenta davvero un’impresa. La FUNDERINGS- en VIJZELTECHNIEKEN Bresser / van ’t Wout Waddinxveen B.V. Hollanda ha portato a termine questo ‘lavoretto’ da 700 tonnellate in tre giorni, mediante un’attrezzatura idraulica di sollevamento Enerpac.. E, approfittando dell’operazione, si è potuta inoltre correggere la posizione del mulino, leggermente di traverso. Sino a quel momento, il ben noto mulino Oranje è rimasto in attesa, sui suoi supporti in acciaio, di poter ancora far ruotare le sue pale sulla diga rinforzata. L’innalzamento della diga Oranje a Vlissingen – Hollanda rappresenta una delle fasi finali del progetto Delta. Questa diga rimane ancora un anello debole nel combattimento contro il livello d'acqua - estremamente elevato - e dev’essere innalzata di due metri per poter proteggere dalle inondazioni il retrostante territorio dello Zeeland. Di per sè stesso, si tratta di un progetto di gestione idrologica che non presenta alcuna difficoltà specifica per i nostri costruttori di dighe olandesi, se non fosse per il fatto che sulla diga si trova un tipico mulino a vento del 1699, il mulino a vento Oranje che tutti desiderano resti sulla diga. La Municipalità di Vlissingen, in qualità di proprietaria, disponeva di due possibilità: smontare il mulino e ricostruirlo pezzo per pezzo una volta innalzata la diga, oppure sollevare il mulino sul posto, fino all’altezza richiesta. Considerazioni pratiche e il desiderio di mantener operativo il mulino, che funziona sempre quotidianamente, hanno incitato alla scelta della seconda possibilità. Nuova fondazione
Il sistema di sollevamento era completato da 28 cilindri idraulici, a duplice azione e forniti da Enerpac, ciascuno con una capacità massima di 50 tonnellate e suddivisi in tre gruppi separati. Per la distribuzione dei martinetti di sollevamento sopra la fondazione, era stato tenuto conto del centro di gravità del mulino, poiché era necessaria una maggior potenza dal lato delle pale, logicamente più pesante. Per questo motivo la capacità totale di sollevamento era di 1400 tonnellate. Una manica d’acciaio con profilo trasversale sosteneva le parti inferiori dei cilindri. Due travi ‘separate’ di profilato rinforzato ad “I” erano unite alla manica citata e mentenute a posto da dadi avvitati sulle barre filettate. Sulla sommità del cilindro era stata sistemata una piastra d’acciaio con un identico profilo ad “I”; detta piastra si appoggiava al pistone ed era assicurata mediante dadi alle quattro barre filettate circostanti.
Una volta assemblato il sistema, l’operazione di sollevamento si trovava ad essere relativamente semplice. Veniva esercitata la pressione a ciascun cilindro mediante una pompa Enerpac da lavoro gravoso mediante tre alimentazioni d’olio separate: tutta l’installazione idraulica era stata fornita dalla TOOLS B.V. di Amsterdam (distributore Enerpac). In questo caso il generatore era stato equipaggiato con un’unità separata di controllo, prevista per un’alimentazione d’olio distinta ai tre gruppi di sollevamento. Esercitando la pressione ai cilindri, i pistoni venivano sollevati, spingendo in tal modo verso l’alto la piastra sovrastante e quindi le barre filettate, compresi i quattro dadi inferiori. Una volta che i cilindri avevano raggiunto la loro massima escursione, i quattro dadi inferiori venivano avvitati verso il basso, mentre i due profili inferiori ad “I” venivano assicurati nuovamente alla manica, bloccando in posizione le barre filettate. I pistoni venivano allora ritirati, dopo di che i dadi venivano avvitati verso il basso per assicurare nuovamente la piastra superiore ai pistoni. Il ciclo di sollevamento poteva quindi essere riavviato. Il procedere dell'azione veniva verificato in tre punti del mulino mediante semplici strumenti di misurazione. Nel modo appena descritto il mulino veniva ad essere sollevato passo dopo passo e quindi assicurato alle tubazioni di supporto in acciaio tramite un connettore rigido. A questo punto si trattava semplicemente di attendere che l’innalzamento della diga giungesse a termine e che il terreno fosse completato. Il mulino è stato in seguito restaurato e ritornava in perfette condizioni operative nel mese di marzo 2002. |